IL GRANDE DIRITTO



Vita e morte sono le due facce della stessa medaglia,
non c'e' vita senza morte, non c'e' morte senza vita.

Il diritto non puo' applicarsi ad un solo lato della medaglia,
se c'e' un diritto alla vita deve esserci anche un diritto alla morte.

Se e' naturale vivere, e' naturale morire,
se si vive si deve morire.

Se la mia vita deve essere salvaguardata,
anche  la mia morte deve esserlo altrettanto;
se č vero che non deve essermi impedito di vivere,
deve essere altrettanto vero che non deve essermi impedito di morire.

Se mi si riconosce il libero arbitrio  questo deve necessariamente estendersi
anche all'atto finale della vita che e' la morte,
la morte e' infatti nient'altro che l'atto finale di quella che chiamiamo vita.

Se ci rifacciamo al determinismo dobbiamo accettare che la morte
e' comunque un evento inevitabile......
allora perche' accanirci per tentare di evitarlo (anzi per ritardarlo.......)
perche' soprattutto pensare di poter giudicare ciņ che inevitabilmente deve "solo" accadere?

Per queste e mille altre motivazioni io sono favorevole a:

    - dichiarazione anticipata di trattamento (testamento biologico)
    - eutanasia
    - suicidio assistito



agg 20/09/08



 


          
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